domenica 1 febbraio 2009

Play With Fire

Negli ultimi giorni facendo zapping ho spesso incrociato la faccia di Carla Bruni. Madame Sarkozy è una che non ha problemi a sputare il suo catarro profumato contro l’Italia, e più volte ha dichiarato il suo orgoglio di vivere in Francia proprio per sottolineare quanto a parer suo siamo messi male. Non le do certo torto, essendo io stesso un esterofilo convinto. Quello che non capisco però è perché lei continui ad apparire nelle nostre trasmissioni e ancor peggio perché noi continuiamo ad imbottirla di denaro leccandole i piedi, pur essi profumati. Premettendo che è una bonazza da paura e che se potessi passerei la vita a leccarle le estremità, qui mi riferisco più che altro all’abitudine tutta nostra di adorare tutto quello che richiama al Made in Italy, persone o fatti o cose o pasta-e-mandolino che siano. Basta che il termine Italia esca dalla bocca, curriculum o addirittura certificato di nascita di uno straniero “che conta” e noi lì a stendere tappeti e redigere rassegne per ogni cazzata che ci riguarda. E’ ovvio che soffriamo di un complesso di inferiorità intellettuale e siamo alla continua ricerca di conferme.
La mia esperienza mi insegna che fuori dai confini l’italiano rappresenta il buffone della situazione, quello capace di far ridere, ma incapace di tener testa a qualsiasi tipo di situazione che richiede un minimo di serietà. O quello generoso e gentile, che ti serve da mangiare e ti porta a passeggiare in piazza. Insomma un trastullo per il tempo libero, da utilizzare a proprio piacere o convenienza. Carla Bruni è l’esempio perfetto di questo immaginario diffuso.
E sarò monotono, ma mi saltano i nervi se penso a Fazio che le fa da tappetino su quello che è anche il mio servizio pubblico. So bene anche che tutti adorano Madame catarro-e-piedi-profumati e una così vuol dire share e ritorni pubblicitari. E so anche che se fosse un cesso tutti la odierebbero.
Ma nel frattempo tutti ci ridono in faccia e noi da ebeti pensiamo di essere simpatici.
Simpatici e basta però.

1 commento:

  1. Ciao, grazie della visita. Ho sfogliato un po' le pagine del tuo blog, ed ho letto alcuni post: bella musica e belle parole. Condivido quello che scrivevi più in basso su Lecce, l'arcaismo di certe concezioni intorno al termine "fare cultura" e lo sbattimento (spesso ripagato con l'astio e l'invidia) di pochi, vedi CoolClub (e le infamazioni che si beccano sul guestbook del sito).
    Saluti da sud est.

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