lunedì 6 aprile 2009

Oh My God

Potrebbe sembrare che un adolescente in pieno sviluppo ormonale abbia sfregato la sua testa forforosa sui miei vestiti. Invece no: è solo l’ennesimo fazzoletto di carta nella lavatrice. I miei slip neri sono stramaledettamente meno neri e le mie calze meno nere sono schifosamente meno nere di prima. Un meno meno nero slavato con scaglie di kleenex. Porco kleenex!
Uno sbaglio irrecuperabile, quantomeno nel breve periodo. E’ meglio rassegnarsi perciò, perché non esiste nessun metodo per annullare quell’effetto leopardato. Potrei togliere i pezzi più grossi, è vero, ma niente può sconfiggere la miriade di micropelucchi spappolati. Entrano a far parte delle fibre del tessuto, quindi neanche Avacomelava può. Niente può. Quindi, rassegnamoci, perchè sono un disastro con questo tipo di cose.
Per esempio non riesco mai a capire il perché di quella puzza che chiamano “di umido”. Insomma sì, quella puzzetta imbarazzante di pulito inumidito che scopri quando sei già sull’autobus che ti porta a scuola o al lavoro o al primo appuntamento. Almeno io me ne accorgo sempre troppo tardi. Comunque non ne ho mai capito la vera causa. Dicono che è colpa mia che non lascio asciugar bene. Impossibile, dico io. Dimentico sempre i vestiti sullo stendino per settimane, quindi no; asciugare, asciugano bene. Dipende più dal tempo forse. Tramontana, scirocco, ponente, libeccio. Ecco sì, forse è colpa del libeccio. Ma mi dicono di no.
C’è però chi è più rimbambito di me. Una volta questo qualcuno mise un casco in lavatrice con la centrifuga, riducendo il cestello a materia di studio per idraulici con la sindrome di Sherlock Holmes. Poi venne fuori quello che aveva fatto e quei poveri idraulici persero quell’unica ragione di vita.
Proprio un buco nell’acqua.