sabato 14 febbraio 2009

Kill The Director

Una palla a moduli intercambiabili con un perno al vertice che tiene unito il tutto. Lui dice che ci credono, pensa che funzionerà. Basta capire dove potrebbe essere venduta. Abbassiamo il prezzo di quello, riduciamo i costi di quell'altro, mandiamo in Cina e il gioco è fatto, dice.
Lanciamo la palla, dice. 
Poi comincia a parlare di Halloween, di San Valentino e di squadre di calcio. Ad ogni occasione c'è la palla giusta. La palla modulare e personalizzabile.
Solo che si parla di una palla che termina proprio come una palla di Natale e ha la forma di una palla di Natale, penso io. Come la vuoi vendere a febbraio una cosa così, che sembra e alla fine è una palla di Natale?
Ma il tipo è veramente convinto e gesticola, sfoglia la sua presentazione e fa strani rumori con il naso. Ho paura che dalle sue narici uscirà qualcosa tipo caccola, ma per fortuna non succede.

La mettiamo in una confezione tipo quella dei dvd, smontata e vedrai che alla gente piacerà rimontarla come un ovetto.
E' talmente convinto che mentre me ne parla gli vengono le idee.
Riempiamo la palla con qualcosa, la facciamo suonare tipo scatoletta di carne simmental che fa la mucca, la facciamo sorridere di gusto, piangere, fare gli auguri, cantare, bla bla bla bla.

Poi il vuoto.
Ricordo solo i movimenti autistici della mia testa e parole, tante parole.
Fino a quando la mia attenzione si ferma su un “NON RETRIBUIAMO”.

Come da catalogo, la palla era tutta per me. Una palla costruita a misura, coi capelli ricci e povera. Una palla per farmi lavorare aggratis e poi sbattermi a vendere le loro palle a qualcun altro.
Ho detto no, è ovvio, ma che palle!


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